Al di là del mare

A San Silvestro ero in montagna. Per mettermi a letto presto, svegliarmi la mattina e andare a sciare sulle piste deserte. Invece ho fatto una stronzata. Ho saputo che su La 7 davano un film sulla vita di Bobby Darin e sono stata alzata per guardarmelo. Mica un film eccezionale, intendiamoci. Si poteva perdere senza rimpianti. Ma io sapevo che Bobby aveva avuto vita dura, che da ragazzino pareva destinato a schiattare prima dei quindici anni e invece poi è diventato quel che è diventato. Sono storie alle quali non so resistere.

Beyond the Sea è il titolo del film. Girato e interpretato da un Kevin Spacey sorprendente. Cantante e ballerino che a non averlo visto coi miei occhi non ci avrei creduto che fosse lui. E ad ogni modo, anche se un pochetto attempatello per la parte, si vedeva che ci teneva. Che quel film l’aveva voluto girare perché Bobby ce l’aveva nel cuore. Walden Robert Cassotto si chiamava, nato nel Bronx nel ’36. A otto anni si ammala di una febbre reumatica che non da scampo. Ma in soccorso gli arriva la Musica. Lui se ne innamora e con la volontà feroce che più amo nei reietti, si riscatta. Con fatica, con tenacia, passando attraverso umiliazioni e tonfi, ma sempre rialzandosi, sempre rimettendosi orgogliosamente in piedi. Fino ad arrivare al Copacabana. Al tempio di Frank Sinatra. Ci arriva e ci resta. Canta canzoni indimenticabili, diventa anche attore, vince un Golden Globe come miglior attore debuttante, sposa Sandra Dee, scopre che quella che aveva creduto fosse sua madre era in realtà la nonna, che la vera madre era la sorella e il padre uno sconosciuto. Nel ‘68 sostiene Robert Kennedy, che farà la fine che tutti sappiamo. A Bobby gli prende una crisi mistica. Divorzia, si risposa, nuovi problemi di salute e nel ’73, a 37 anni ci lascia.

Ripeto, il film non è imperdibile. Ma certe canzoni, certe atmosfere, certi dolori e certe vittorie, a me danno una carica nuova. E anche se del Capodanno me ne frego, be’, sono contenta di averlo cominciato vedendo un film così. Un regalo che non mi aspettavo.

Anche se è cominciato dopo le undici e finito all’una passata. E la mattina sulle piste ero rimbambita. C’è di peggio, lo so.

 

2 Risposte to “Al di là del mare”

  1. Un buon film vale tranquillamente una mattina di rincoglionimento, mi pare uno scambio equo dopotutto.

    Il mio capodanno è finito alle 3 di mattina dopo un accanita partita di pinacola fra amici, giocare contro la mia compagna è realmente complicato, ha un gran “culo”, poco da dire, e per di più è brava tatticamente e quasi mai sbaglia una mossa….cazzarola!

    Si gioca a coppie ed a me tocca un caro amico che se la cava discretamente,la sua convivente (anche lei molto dotata in quanto a chiappe) gioca con la mia compagna.

    E’ stata una Waterloo, alla sarcastica proposta di resa, neppure la soddisfazione di poter rispondere a pieni polmoni come il maresciallo Cambronne…..

    Buon anno Janis!

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